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Diario di Martina


Buongiorno lettori, sul mio account Instagram mi è stato chiesto quale fosse il mio metodo di studio. Prima di iniziare, vorrei fare una breve premessa. Ognuno ha il suo metodo di studio, io mi trovo bene in questo modo, ma altre persone potrebbero non trovarsi. Vi consiglio vivamente di sperimentare vari approcci e di vedere quale vi permette di ottenere il massimo dal vostro tempo di studio. Questo metodo può funzionare per me, ma non per voi. Lo scopo di questo articolo è semplicemente quello di darvi uno spunto e magari aiutarvi a trovare nuove tecniche da provare. 

In questi giorni ho fatto qualche sondaggio su Instagram per vedere come voi vi approcciate al mondo dello studio. Moltissimi, quasi il 70% prende appunti durante la lezione e solamente il 30% utilizza il materiale fornito dal docente o il libro durante la lezione, su cui poi si prende nota delle informazioni mancanti. Questo sondaggio ci dimostra come ognuno di noi è diverso e utilizza approcci diversi per memorizzare concetti. 


Per andare con ordine, suddividerò il post in punti.

1. Preparo il materiale per prendere appunti.

Generalmente, le lezioni in università vengono svolte dal professore mediante l'utilizzo di slides che vengono proiettate. Nel mio dipartimento, i professori, condividono tutto il materiale attraverso una piattaforma, così prima di ogni lezione, stampo questi file per poi portarmeli a lezione per prendere appunti. Quando stampo i vari file, cerco sempre di formattare la stampa in modo tale da lasciarmi lo spazio necessario a prendere gli appunti.

C'è stata una materia nel secondo semestre che anche se aveva le slides, non le stampavo per prenderci gli appunti sopra. Questo perchè il professore aggiungeva tantissime informazioni in più rispetto a quello che c'era scritto e diventava un po' difficile seguirlo scrivendo tutto sulle sue slides.

Questo per dirvi che non sempre questo "metodo" funziona, bisogna sempre adattarsi al meglio alla materia da seguire.

2. Appunti.

A lezione cerco di stare più attenta possibile, di segnarmi tutti gli esempi particolari citati dal professore, di prendere più appunti possibili e di scriverli BENE. Questo, poi, mi facilita il lavoro nel pomeriggio e mi aiuta a comprendere con meno difficoltà gli argomenti.

Sembra un po' scontato il punto "scriverli bene", ma non lo è. All'inizio e soprattutto alle superiori, prendevo gli appunti un "po' così", scrivendo male e usando abbreviazioni. Terribile e super sbagliato. Quando, poi, dovevo rileggerli a casa, non capivo metà delle cose che avevo scritto... tempo perso per nulla, insomma.

3. Schemi.

Solitamente, nel pomeriggio rivedo gli appunti presi in mattinata e leggo gli argomenti svolti, sul libro. Leggo, sottolineo e cerco di capire il più possibile, così quando dovrò studiare per l'esame, dovrò solamente memorizzare i concetti senza perdere tempo a capirli.

Dopo aver letto appunti e libro, mi preparo psicologicamente e fisicamente a fare gli schemi per lo studio futuro.

Se è possibile, li faccio a computer, se invece ci sono troppi disegni particolari o formule strane li faccio su dei fogli bianchi. Fatemi sapere se volete un articolo su come organizzo gli appunti/schemi.

Negli schemi, inserisco principalmente gli appunti, ma anche il libro. Questo secondo punto è fondamentale per comprendere al 100% i concetti svolti in aula e per approfondire. Ho visto una grandissima differenza da quando ho iniziato a integrare il libro nei miei schemi:
- Faccio meno fatica a comprendere gli argomenti;
- Ho più esempi da riportare in sede di esame;
- Mi aiuta a formare un discorso completo per la parte orale.

4. Prima fase di studio.

Generalmente, nel mio dipartimento, gli scritti vengono suddivisi in due provette intermedie. Per questo motivo, c'è una prima fase di studio. Solitamente nelle provette ci sono esercizi, ma alcune volte bisogna anche sapere una parte di teoria; quindi la prima fase di studio è semplicemente una lettura un po' più approfondita degli schemi.

5. Riassunti.

Questo punto non sempre lo sviluppo. Generalmente quando affronto la prima fase di studio, se vedo che faccio fatica a ricordare qualche concetto o qualche argomento, cerco di fare un riassunto per punti o una mappa. Devo dire che questo mi aiuta molto quando faccio fatica a ricordare alcune cose.

6. Studio

Questa è la fase più difficile di tutte, ma quella più importante. Quando giunge il momento, prendo i miei schemi in mano e inizio a ripetere. Solitamente in questa fase ripeto a mente perchè studio in università.

7. Questions Time.

Per vedere se ho capito tutto o per vedere se sono in grado di fare un discorso completo, mi preparo o chiedo a qualcuno di farmi delle domande per testare il mio livello di conoscenza. In questo modo salgono a galla i dubbi, le lacune e i vari problemi. In questo modo, so cosa andare a rivedere prima dell'esame.

8. Ripasso.

Questa ultima fase solitamente avviene in tre micro-fasi.

8.1. Inizio a ripetere a voce alta, questo mi permette di esercitarmi a creare discorsi senza intoppi.
8.2. Questions time con le compagne di corso. In questa fase ci facciamo domande a vicenda, come preparazione all'esame oppure per risolvere eventuali dubbi.
8.3. Simulazione d'esame. Non sempre è fattibile provare a farla, ma negli ultimi esami orali, ho avuto l'opportunità di simulare l'esame con le mie compagne di corso. Ottimo metodo per ripassare prima dell'esame senza cadere troppo nell'ansia.

Cosa vorrò provare il prossimo anno?
Una cosa che mi affascina particolarmente sono le flash cards. Ancora non ho avuto modo di provare ad utilizzarle, ma il prossimo anno vorrei proprio iniziare. 

E voi cosa volete provare di nuovo per il vostro metodo di studio? 
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Parlando con alcuni di voi sul mio profilo Instagram, è emerso che il problema più "grande", o meglio la preoccupazione più grande degli studenti, è quella di non riuscire a fare tutto. Io ho appena terminato il mio primo anno di università e oltre all'enorme carico di studio da gestire, ho continuato a gestire un blog, una pagina Instagram, ho continuato a leggere e ad uscire con gli amici. Oltre a queste cose, essendo andata a vivere "da sola", dovevo gestire anche pranzi, cene, spesa e varie pulizie.

Mi è stato chiesto:"ma come fai a fare tutto? Non sei stanca". Per questo motivo, ho deciso di raccontarvi la mia esperienza. Ho pensato di suddividere il tutto, in più articoli. Per questo motivo, iscrivetevi ai lettori fissi per non perdervi nulla! Questi consigli sono prettamente per studenti, ma con qualche modifica, sono applicabili anche per i lavoratori.


Come primo post, vorrei riprendere il mio post di Instagram di qualche giorno fa per approfondirlo al meglio. Sicuramente l'aspetto che mi ha salvato maggiormente la vita, è stato il fatto che ho iniziato ad organizzare tutta la mia giornata. Questo mi ha permesso di organizzare non soltanto lo studio, ma anche tutti quegli aspetti che ora devo gestire da sola visto che sono una fuori sede.


Scegliete un quadernino o direttamente un'agenda dove suddividere la giornata in intervalli di tempo specifici con le relative attività da fare. 

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1. Suddividete un'attività più grande in piccole attività. Io devo dire che questo punto mi ha un po' salvato la vita. Dividevo i vari compiti delle materie in piccoli gruppi e alternavano le varie materie per non stufarmi. Questo mi ha aiutato ad essere molto produttiva.

L'esempio che ho portato ieri su Instagram è questo. Se devo leggere tre capitoli di storia e rispondere a 15 domande, suddivido questa grande attività in piccole parti. Inizio alle 15 a studiare, leggo un capitolo di storia sottolineando le cose importanti e rispondo a cinque domande. Appena ho terminato, passo ad un pezzettino di un'altra materia, poi torno a leggere un nuovo capitolo di storia e rispondo ad altre 5 domande. E via così! 


Ovviamente a fine giornata, avevo terminato tutti i compiti che mi ero prefissata di fare. 


Ora all'università è un po' più difficile alternare le materie, ma suddivido ancora una grande attività come "leggere e sistemare gli appunti della giornata" in più piccole parti. A breve vi proporrò l'articolo sul mio metodo di studio, così capirete bene come mi organizzo ora per l'università.

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2. Scrivere sempre le cose da fare, appena ci vengono in mente, su un foglio in modo tale da non dimenticarsi di fare nulla.

Anche per questo punto ho visto una grande differenza. Ora che sono all'università ho mille cose da gestire e se non mi scrivessi tutto, dimenticherei metà delle cose. Questo punto, un po' come il primo, mi ha aiutato tantissimo a superare al meglio il primo anno di università. 


Generalmente suddivido l'elenco delle cose da fare personali rispetto a quelle per l'università, in modo da vedere perfettamente le priorità.

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3. Color coding.

Sembra una cosa banale, ma aiuta molto dal punto di vista visivo. Ogni materia aveva il suo colore e non solo, anche le varie attività extra. Questo mi permetteva, già con un solo sguardo, di avere un'idea di cosa mi aspettava il giorno dopo.


Ad esempio:

Nel secondo semestre all'università dovevo seguire questi corsi: Chimica organica I, Chimica Analitica I e Fisica I. Poi, oltre a questo blog, gestisco anche un book blog che è aperto ormai da tre anni. Quindi nella mie schedule, erano presenti anche i vari articoli da scrivere. In aggiunta a ciò, dovevo fare la spesa, pensare ai pranzi e alle cene e alle pulizie della casa.

Il mio color coding:

viola per chimica organica I
giallo per fisica I
verde per chimica analitica I
rosa per il book blog
arancione per spesa/pranzi e cene
blu per le pulizie

Cosa vorrò provare per il nuovo anno accademico?
Ho visto un video su Youtube di una ragazza di cui, purtroppo, non ricordo il nome, che diceva di preparare la "to-do list" la sera prima. Ad ottobre che riprenderò le lezioni, sicuramente vorrò provare questo nuovo trucchetto per vedere se sarò ancora più produttiva.

Bene ragazzi, il post di oggi termina qui, ma rimanete sintonizzati che a breve ci sarà la parte 2!

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Navigando tra i vari studygram, termine per definire quei account Instagram di studenti che pubblicano i loro appunti, ho notato che in paesi diversi dall'Italia, hanno già ripreso le lezioni. Per non ritrovarmi all'ultimo, ho deciso di pubblicare oggi questo articolo che mi sta molto a cuore. E' un consiglio? Non saprei come definirlo, ma prima di iniziare l'università avrei voluto che qualcuno mi spiegasse questa "cosa".

Io parlerò della mia esperienza in un dipartimento di ambito scientifico, visto che studio chimica, ma alcuni consigli che leggerete in questa rubrica, si possono applicare a tutti.

Il primissimo "consiglio" che mi sento di dare è: studiate per voi, studiate per capire, non studiate per il professore o per superare l'esame/test. Spesso il parere diventa soggettivo e il voto non rispecchia il vostro esame o la vostra preparazione.

Io frequento il dipartimento di chimica, non si chiamano più facoltà, e nell'ambito scientifico è molto importante capire gli argomenti che si studiano. Studiate per voi, cercando di focalizzare la vostra attenzione sulle basi che costruiranno poi la vostra carriera accademica. Studiate per voi, non imparate a memoria perché non vi servirà a molto. Appena finito l'esame vi sarete già scordati tutto e farete più fatica negli esami successivi. 

Non focalizzatevi eccessivamente sul voto. Ci sono molti aspetti che influenzano la decisione del professore, spesso il voto non corrisponde con le vostre conoscenze. Il professore può essere alterato da avvenimenti che non c'entrano con voi, può essere nervoso o semplicemente applica un sistema di valutazione alquanto discutibile. Ho sentito di alcuni professori che in una giornata di esami, dovevano bocciare un certo numero di persone. Quindi, anche se, tu studente, eri davvero preparato, ma sei capitato nel momento sbagliato, ti puoi ritrovare a non superare l'esame per x motivi. 

Prima di rifiutare un voto, ponetevi queste domande: ho imparato qualcosa di nuovo? Le cose le sapevo? Avevo capito gli argomenti affrontati? Se le risposte sono sì, accettate e andate avanti perché l'università è solo un piccolo pezzo della vostra vita e la strada è molto lunga. Un voto non rispecchia quello che siete e quello che sapete. Il voto è solo un numero e voi non potete essere semplificati, schematizzati solamente da un numero che va da 18 a 30. 

Ricordate che l'università, la scuola e qualsiasi percorso accademico, serve a voi e per il vostro futuro. Se voi siete soddisfatti del vostro studio, avete capito i diversi concetti, non fatevi abbattere da un valore numerico. Nel  mondo del lavoro non guarderanno i voti dei vari esami, guarderanno la vostra esperienza, la vostra personalità e la vostra capacità nell'eseguire le varie mansioni.

Per riassumere, non fatevi abbattere se il voto che vi è stato assegnato non rispecchia la vostra preparazione. Spesso è anche questione di fortuna: a volte chiedono domande che si sanno perfettamente, altre ti possono chiedere proprio quei due argomenti che non ci sono perfettamente chiari. Lo studio serve per crescere personalmente e professionalmente, non per superare un esame.
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In questi giorni, navigando un po' sul web avendo molto tempo da perdere, mi sono imbattuta in diversi articoli di blog, video su youtube e post di Instagram dove si parlava della propria vita da studenti. Leggendo i vari articoli e guardando i vari video, ho iniziato a formulare questo elenco di "errori" che vedo negli studenti.

Piccola premessa: sono anche io una studentessa e dalla mia esperienza ho capito che questi "errori" possono ridurre la produttività dello studente. Voglio sottolineare che questo è un elenco, in parte soggettivo, in quanto deriva dalla mia esperienza e vorrei solamente dare uno spunto. Lo scopo di questo articolo non è di criticare o di dirvi di smettere di fare determinate cose, ma di consigliarvi di provare a cambiare alcune abitudini che avete per vedere se avrete risultati migliori.



1. Partire carichi e poi perdere entusiasmo
Questo è uno dei punti principali di questo articolo. Spesso si inizia l'anno scolastico oppure l'anno accademico pieni di entusiasmo e nei primi giorni di lezione si vuole sempre strafare. Nei giorni successivi, si perde sempre di più questa grandissima motivazione, anche frutto della stanchezza che deriva dai primi giorni di grande lavoro, e si tende a procrastinare pensando che c'è sempre tanto tempo prima della fine dell'anno scolastico e/o accademico. 

Cercate di iniziare facendo sempre tutti i compiti o sistemando tutti gli appunti ma senza strafare...non stancatevi subito i primi giorni!


2. To do list troppo piene
Da quando mi sono trasferita nel mio appartamento a Trieste, non devo più solo pensare allo studio. Devo pensare a cosa farmi da mangiare, a cosa comprare di spesa, farmi le lavatrici e altre cose comuni della vita quotidiana. Per non dimenticare di fare nulla, mi creo ogni volta delle "to do list" con le cose da fare. All'inizio le mie liste erano infinite e ogni volta non riuscivo mai a completarle. Questo fatto mi demoralizzava sempre tanto che, con il passare del tempo, divenivo sempre meno produttiva.


Per questo motivo, ho provato ad utilizzare, innanzitutto, un foglietto adesivo di quelli piccoli in modo tale da non avere poi così tanto spazio. Il passo successivo è stato quello di scrivere sempre le attività più importanti e quelle che devono essere completate entro il giorno stesso. Così facendo, mi sono accorta di essere sempre più motivata a svolgere quelle piccole attività quotidiane che non vengono più inserite nella lista e riesco sempre a ritagliarmi qualche piccolo momento di tempo libero. Questo credo sia dovuto al fatto che essendo più motivata, visto che riesco sempre a completare ogni task, sono anche più attiva e più  propensa a fare altre cose e soprattutto le faccio più volentieri.


3. Perdere tempo ad abbellire gli appunti
A me piacciono tantissimo gli appunti curati con le scritte coordinate, ma c'è da dire che ti porta via tantissimo tempo. Ogni volta che apro Instagram e vedo queste studyblogger che postano le foto dei loro appunti super colorati, pieni di disegni bellissimi devo dire che provo un po' di invidia. Alle superiori, tendevo a perdere più tempo sulla parte grafica degli appunti tanto da metterci anche due settimane a preparare gli schemi per un compito. Mi sono resa conto che, per quanto possano essere belli visivamente, non mi aiutavano più di tanto a livello di apprendimento. 


Gli appunti e/o schemi su cui studio ora per l'università, sono essenziali. Non posso più permettermi di perdere tempo dietro a disegni e ghirigori vari. Anche perché, se sono pieni di colori e disegni, durante il periodo in cui devo studiarli, la mia attenzione non è catturata dalle informazioni al loro interno che devo imparare per l'esame, ma tendo a perdere questa poca attenzione guardando la parte estetica e non assimilando i concetti.


4. Non prestare attenzione a lezione
Alle superiori, devo ammettere che non sempre prestavo attenzione a lezione. Quelle volte che non ascoltavo, ho notato che facevo una grandissima fatica a capire e a studiare quelle informazioni. 


Andare a lezione, prendere appunti, ascoltare il professore, aiuta tantissimo l'apprendimento di concetti sia facili che difficili. Questo punto è spesso sottovalutato e se non mi credete provate a fare un esperimento anche voi come ho fatto io. Da quando presto sempre attenzione, ascolto sempre, cerco di fare domande, ho visto un netto miglioramento nei miei traguardi scolastici. Oltre a questo, ho notato che ci impiego meno tempo a studiare e soprattutto, faccio decisamente meno fatica.


5. Avere il tavolo dove si studia pieno di cose
Un altro consiglio che mi sento di darvi è di tenere pulito e ben ordinato il luogo dove studiate. Questo perché, quando avete bisogno di spazio durante le vostre sessioni di studio, non dovete ogni volta riordinare e quindi non perdete tempo. In secondo luogo, avendo uno spazio pulito ed ordinato, riduce le chance di distrarsi con ogni piccola cosa. 


Generalmente, quando studio in università, posiziono sul tavolo il minimo indispensabile per il mio lavoro. Questo ho notato che mi aiuta tanto a concentrarmi e soprattutto ad essere meno stressata visto che non devo sempre riordinare!


6. Usare troppi colori insieme
Questo punto riguarda sempre il discorso dell'attenzione. Se in una pagina si vedono tantissimi colori, la nostra attenzione viene catturata da quelli invece che dal contenuto in sé del foglio da studiare. Quando si deve leggere un testo, una pagina di un libro o i nostri appunti, sarebbe più indicato usare solamente uno o due colori per evidenziare i concetti importanti. Io solitamente uso due colori: uno per le parole importanti e uno per le definizioni o concetti da imparare. Così mi salta subito all'occhio la parola chiave da sapere e poi ho tutto il "contorno" da imparare.


Fatemi sapere se questi consigli vi sono stati utili e se volete una seconda parte. 

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Ciao e benvenuto su Diario di Martina. Mi chiamo Martina, ho 19 anni e ho aperto questo blog nel 2019. Sono un'aspirante chimica, una lettrice a tempo perso e blogger per passione. Questo blog è nato con lo scopo di condividere i pensieri e le emozioni che la vita da fuori sede mi suscita. E' un luogo di pace e benessere personale. Il mio motto:"vivere sempre con entusiasmo". Buona permanenza!

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